Nel terzo trimestre dell’anno il barometro dei prezzi delle case di seconda mano segna ancora rosso nelle principali città italiane. contrazioni si registrano nella maggior parte dei capoluoghi monitorati dall’ufficio studi di idealista.it, anche se gradualmente continua ad assorbirsi il lotto delle città in terreno negativo è quanto rileva l'ultimo rapporto del portale immobiliare, che ha seguito l'andamento dei prezzi di 145.711 immobili di 76 centri (rispetto ai 69 della precedente rivelazione) tra luglio e settembre le tendenze.

per il terzo trimestre consecutivo diminuisce l’incidenza dei centri in trend negativo, passata dal 73 al 69 per cento dei comuni monitorati nell’ultimo quarter. nei principali mercati tengono meglio gli immobili di fascia alta perché la ricchezza delle famiglie consente ai proprietari di aspettare tempi migliori per la vendita e perché le aree di maggior pregio hanno più mercato. all’opposto i prezzi nella fascia bassa sono sprofondati, ma non hanno mercato. adesso le difficoltà maggiori coinvolgono il segmento medio con prezzi che risultano disallineati rispetto al diminuito potere d’acquisto delle persone. qui i margini di discesa sono ancora elevati l’andamento nelle principali città.

Anche dopo l’estate tutti i grandi mercati hanno segnato un trend ribassista, ad eccezione di venezia (0,2%), cui spetta il primato di città più cara d’italia con 4.535 euro/m². gli altri centri segnano ancora il passo con cali che vanno dallo 0,1% di genova al 2,9% di bologna. in questo insieme negativo rientrano anche milano (-0,2%), bari (-0,8%), firenze (-1%), torino (-1,4%), napoli (-2,1%), roma e cagliari entrambe con un saldo negativo del 2,2%, quindi palermo (-2,6%) e catania (-2,7%) i ribassi più significativi del trimestresi registrano in provincia, dove più forti sono fenomeni di riflusso e la contrazione dei valori avviene ora a velocità maggiore.

Fra questi mercati spiccano i cali di imperia e chieti (-5,4%), seguite da trieste (-4,2%) e prato (-4%) tra le città in terreno positivo (23 nel periodo d’analisi) segnaliamo il balzo delle città lombarde, alcune delle quali hanno invertito il trend negativo a partire dall’estate. complice anche la stagionalità a como (5,3%) spetta la performance migliore, seguita da cremona (2,6%) e bergamo (1,9%). va sottolineato che di tutti i centri monitorati solo 4 vedono confermato il trend positivo su base annuale nonostante i timidi segnali di stabilizzazione, secondo vincenzo de tommaso, responsabile ufficio studi idealista.it, “l’appuntamento con l’uscita dal ciclo immobiliare negativo va ancora rimandato per il persistente clima d’incertezza che regna nel paese.

Dopo oltre tre anni di ribassi a seguito di una fase di stagnazione, i prezzi sembrano aver toccato il fondo solo agli estremi della scala dei valori, ma ora sono gli immobili di fascia media a scendere, anche per un cospicuo aumento dell'offerta immobiliare. la discesa proseguirà, ma l'acquisto è una scelta personale che varia soprattutto in funzione dei prezzi della zona e delle disponibilità economiche.”